Il Gruppo dei Sette ha rivelato questa posizione in una dichiarazione congiunta.
Giappone: il vertice di Hiroshima chiede a Pechino di partecipare ai trattati di non proliferazione. Domani saranno annunciate misure contro la “coercizione economica” della Cina, ma senza, nelle parole di Olaf Schultz, nessuno cerca di estrometterla.
Venerdì (2019-05-19) i leader del Gruppo delle sette principali nazioni industrializzate hanno espresso preoccupazione per l’accumulo di arsenale nucleare da parte della Cina “senza dialogo”, che hanno definito “una preoccupazione per la stabilità globale e regionale”.
Il Gruppo dei Sette ha rivelato questa posizione in una dichiarazione congiunta a conclusione di una cena di lavoro a porte chiuse su diplomazia e sicurezza, tenutasi il primo giorno del vertice dei leader a Hiroshima.
Ha evidenziato il testo che fa riferimento al piano di Hiroshima come una potenziale carta di dialogo “L’accelerazione del rafforzamento del suo arsenale nucleare senza trasparenza o dialogo significativo solleva preoccupazioni sulla stabilità globale e regionale”.
A questo proposito, i leader del G7 hanno esortato Cina e Russia, contro le quali la “macchina da guerra” ha imposto nuove sanzioni, a partecipare in modo sostanziale ai pertinenti forum multilaterali e bilaterali, in linea con i loro obblighi derivanti dal trattato. Proliferazione (Trattato di non proliferazione nucleare).
La Cina ha un arsenale di 350 testate nucleari, molto meno della Russia (4.477) e degli Stati Uniti (3.708). Ma potrebbe raggiungere circa 1.500 testate entro il 2035, secondo Washington.
“Il Trattato di non proliferazione nucleare deve essere definito come la pietra angolare del regime globale di non proliferazione nucleare e il fondamento per il perseguimento del disarmo nucleare e degli usi pacifici dell’energia nucleare”, hanno affermato i leader nella dichiarazione.
Così i leader di Giappone, Stati Uniti, Canada, Germania, Regno Unito, Francia e Italia (il G8 meno la Russia, espulsa dal gruppo dopo l’annessione della Crimea) convergono su questo trattato, entrato in vigore nel 1970 ed è molto meno ambizioso del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW). ), che non è stato convalidato da alcun membro del gruppo.
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